Se Saverio Pazzano fosse sindaco… – “Camminare al passo del più lento”

Saverio Pazzano

Nel film Amistad, l’attore Anthony Hopkins (che interpreta l’ex presidente John Quincy Adams) pronuncia un bellissimo monologo davanti alla Corte Suprema: «Quando ci troviamo di fronte ad una situazione impegnativa, ad un compito difficile, allora dobbiamo invocare i nostri antenati. Se uno può richiamare lo spirito dei suoi antenati, questi non lo hanno mai lasciato, e la saggezza e la forza che hanno generato e ispirato verranno in suo aiuto». Oggi, quando riflettevo sul grande sogno che si sta facendo, ogni giorno più concretamente, progetto, per Saverio Pazzano sindaco della città di Reggio Calabria, pensavo che siamo davvero fortunati, perché abbiamo dei grandi antenati di ispirazione per l’azione amministrativa. E sono, primi tra tutti, i nostri Padri che hanno scritto la Costituzione, cui non bisogna mai smettere di guardare e da cui bisogna farsi guidare.

Pensavo ad uno di loro in particolare, Giorgio La Pira, che è stato, oltre che costituente, soprattutto sindaco di Firenze. Ha portato avanti questo compito con un impegno di assoluta dedizione al benessere dei suoi concittadini, fedele al più alto significato che deve avere la Politica, quella che è autentica costruzione del Bene Comune. Guardando a certa politica di oggi, sembra davvero incredibile credere che qualcuno possa “farsi” Santo facendo l’amministratore pubblico. E, dico, farsi santo anche in un senso laico, per coloro che non sono credenti. Nel senso di dedizione assoluta e servizio disinteressato per il bene dei propri concittadini.

A qualcuno sembrerà un accostamento un po’ esagerato e forzato quello che sto facendo. In realtà, quello che voglio testimoniare è semplicemente che questo è lo spirito e la tensione che hanno sempre mosso l’impegno e la storia personale di Saverio Pazzano. Un impegno che è sempre stato dalla parte giusta, questo per me è ciò che conta di più. Nelle centinaia di chilometri che ho percorso con lui e con tantissimi giovani in formazione, nelle periferie del mondo, lui ha sempre proposto una sola regola, un solo stile: si cammina al passo del più lento. Andare al passo del più lento vuol dire che occorre arrivare alla meta, ovunque e qualunque essa sia, ma nessuno deve restare indietro. Questo dicono i suoi dieci anni di ferie spesi in Africa; questo dice il suo modo di vivere la missione di educatore di nuove e vecchie generazioni; questo dicono i suoi scritti, le sue pubblicazioni, i suoi discorsi in conferenze; il suo impegno nelle periferie; la sua capacità di fare funzionare la squadra, di concretizzare e di raggiungere gli obiettivi comuni (e, finalmente, un intellettuale engagé, organico al popolo, non guasta proprio. Finalmente si può alzare il livello dei contenuti e degli orizzonti). 

Ho vissuto, molti anni fa, giovanissimo, un altro grande sogno per la città di Reggio Calabria, quello che si concretizzò nella straordinaria esperienza di “Insieme per la città”, ispirato anche da altri grandi maestri come don Italo Calabrò. Credo che Saverio Pazzano e il gruppo di persone competenti che lo accompagna su questa strada si pongano in un’ideale continuità con quell’esperienza. Ed anche questa è una garanzia.

In uno dei suoi discorsi, La Pira diceva: «Signori, vi chiedo: una delle cause fondamentali di questa crisi – una crisi che tocca le concezioni basilari della persona umana, della società umana, della storia umana – non sta forse nella crisi della città? Crisi di sradicamento, come è stato giustamente detto: sradicamento della persona dalla città, da cui la persona trae perfezione e misura! Perché la persona umana è in qualche modo definita dalla città in cui si radica: come la pianta dal suo campo. La città con le sue misure, il suo tempio, le sue case, le sue strade, le sue piazze, le sue officine, le sue scuole, rientra in qualche modo nella definizione dell’uomo!». Ecco, l’augurio che mi faccio e che faccio alla mia città, in questo momento difficile e impegnativo, è proprio questo: costruire una città che possa essere perfezione e misura per i nostri concittadini. Saverio Pazzano può  incarnare perfettamente questo progetto.

di Valentino Scordino, educatore per vocazione e per passione, capo scout, insegnante di filosofia nei licei e già docente universitario di filosofia delll’educazione.

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