Proiettato all’ultimo RNFF 2020, Driving Animals si presenta come un road movie visionario, ricco di influenze cinefile, tra cui lo stile surreale di David Lynch. Tre storie e cinque personaggi che si incrociano lungo le strade delle campagne francesi. I protagonisti di questi drammi esistenziali combattono contro le loro paure, e cercano un’altra via per uscire dalla quotidianità della vita che li mette spesso di fronte alle loro responsabilità; c’è chi non può avere figli, o semplice ci si sente disadattati alla vita stessa. Delle tre storie quella che colpisce di più è l’ultima, forse per un maggior impatto emotivo. Interessante l’utilizzo della musica elettronica, molto funzionale poiché riesce a scandire i tempi della narrazione. Ciò che accomuna queste tristi vicende è il costante stato di precarietà che lega tutti i personaggi. Mentre il cibo, il sesso ed il desiderio rappresentano la tematica principale del film, evidenziando la natura malsana e selvaggia dell’essere umano, incapace purtroppo di appagare i propri desideri.
Alla fine si resta sempre in uno stato di limbo perenne, sopraffatti dal malessere e pieni di dubbi. Forse sarà il deserto l’unica strada da percorrere?
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