«What is this life if, full of care,
We have no time to stand and stare».
(Leisure, W. H. Davies)
Ciò che apparentemente potrebbe sembrare un gioco di parole in realtà non lo è: Suddiario è l’espressione del nostro desiderio di raccontare il mondo, con ironia e spirito critico, guardandolo attraverso gli occhi del Sud, di un Mezzogiorno inteso come categoria dell’anima.
Suddiario è una parola-baule contenente i cieli e i mari del Sud, le pagine di un diario e l’eco della voce dialettale calabro-sicula siddiarsi (il cui equivalente italiano è qualcosa come “annoiarsi” o “scocciarsi”).
Un diario curato da artisti, professionisti, studiosi, comunicatori e influencer, prevalentemente originari dell’area dello Stretto. Nonostante questa connotazione geografica, il nostro non vuole essere un discorso identitario o escludente, semmai un percorso di valorizzazione delle differenze e delle diversità. Il sud-diario tenterà di parlarvi nella lingua dell’Altro — di dirvi che ogni cosa è interconnessa, profondità marine e spazi interplanetari, vasti gurgites e intermundia. Come i logogrammi alieni di Arrival, ci faremo veicolo di un senso che metta in discussione il (nostro) tempo.
I membri dell’équipe redazionale animeranno una fucina di idee, una fabbrica di parole e immagini. Spesso le opinioni proposte saranno antitetiche e conflittuali, perché non esiste saggezza che non passi attraverso l’antagonismo dialettico e la pluralità dei discorsi. Vogliamo essere una piattaforma digitale aperta, libera e inclusiva. Un segnalibro tra le pagine dei nostri/vostri giorni, un racconto che si riannoda senza perdere il filo, un promemoria di senso nel labirinto del quotidiano.
Perché allora scegliere di “siddiarsi”? Perché il nostro sito non sarà dedicato alla frenetica attualità, ma all’ozio creativo, all’effetto terapeutico della noia, alla contemplazione disinteressata, alla pop culture, alla ricreazione, al relax impegnato ma non “palloso”: si tratterà di argomenti pop ed “alt(r)i” o, meglio, di temi “alti” con taglio pop e di temi pop con taglio “alto”. Indugeremo su tutto ciò che nasce dallo spleen, o, se preferite, dal “siddiamento”. Non vi chiederemo tanto di consumare notizie, quanto di gustare riflessioni, sganciandosi dalla logica dell’immediatezza per riscoprire (addirittura!) l’epokhḗ dei giudizi e la contemplazione Zen delle idee, convinti della portata etico-estetica della pratica del siddiamento, da accompagnare alla manutenzione della motocicletta e al tiro con l’arco.
Suddiario aspira ad essere una specie di Isola-che-non-c’è, dove spendere il proprio tempo nel culto dell’immaginario e del simbolico, della fantasia e della cultura. In un mondo che sembra aver smarrito la bellezza della lentezza, noi non vogliamo smettere di cercare, con rigore e pazienza, ciò che fa bene al cuore. Per questo accogliamo Bimbi Sperduti di ogni età, “Generazione Goldrake”, “MTV Generation”, “Millennials”, tutti insieme appassionatamente a parlare e far parlare di libri, fumetti, cinema, serie TV, manga e anime, fotografia, filosofia, culture, Oriente, and so on and so on…
Viviamo in tempi interessanti, non c’è dubbio. Vorremmo abitarli seguendo un nostro ritmo, alla ricerca, lenta, del bello. Annunciare le “belle notizie” nel bailamme/battage mediatico sulla catastrofe quotidiana non significa ostentare una fede cieca nelle «magnifiche sorti e progressive». Piuttosto, vuol dire credere che il tutto sia un «caos calmo».
Richiamando la “buona novella”, ci piace ricordare che non «si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa». C’è del bello anche oggi, e, insieme a voi, vorremmo metterlo in (piena) luce. Perché ogni giorno si ripeta quel momento in cui ogni cosa è illuminata.
Fabio Domenico Palumbo
Giovanni Palumbo
Angelo Pugliatti
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